Sembra Ieri
E’ passato un sacco di tempo da quella lontana mattina di luglio: 42 anni … di già?
Eppure … SEMBRA IERI.
Mi ricordo tutto alla perfezione: l’atmosfera intima e ovattata della pancia di mia mamma e poi, all’improvviso, un altro mondo, così diverso; le luci abbaglianti della sala parto e quelle strane figure che si muovevano intorno a me, voci e volti mai visti che salutavano osannanti la mia prima entrata in scena “eccoti qui, finalmente … quanto ti abbiamo aspettata!”, e mi guardavano con occhi incantati e lucidi di commozione “come sei bella!”.
Io ero molto frastornata e anche un po’ spaventata, ma mi era chiaro che indietro non si poteva tornare: ero nata da pochi secondi e già il pubblico non poteva fare a meno di me.
Come deluderlo?
Un’infermiera mi ha presa di peso e mi ha portata fuori (immagino per motivi di sicurezza; in effetti quei fans parevano piuttosto scalmanati) ma, prima di scomparire nel mio camerino, mi sono voltata verso quelle grandi facce sorridenti – quella della mamma in particolare che già aveva capito di che stoffa ero fatta – e gli ho strizzato l’occhio: “tranquilla mamma, e anche voi, ragazzi, mi do una rinfrescata veloce e mi ributto in scena: questo è solo l’inizio!”
E cosi è stato: da lì in avanti non ho mai perso un’occasione di acchiappare le luci della ribalta, a teatro, in azienda, nelle università … insomma, ovunque.
Del resto, una promessa è una promessa.
E io, signore e signori, sono una donna di parola.
Applausi!